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La Fabbrica delle emergenze
Appunti di viaggio nel Bel Pavese
Don Chisciotte


Giornale di Monza

Si racconta che una mattina in quel di Pavia, si sono svegliati e si son detti: “Gli facciamo vedere noi a quei là de Milan, che siam capaci anche noi a cacciar via i Rom!”.
Difatti tempo addietro quelli di Milan, dal giorno alla mattina li avevan mandati via; ma essendo loro quelli di qua li avevano mandati giustamente a quelli di là; cosicché in quel di Pavia essendo loro quelli di là pensaron bene di ripagare il conto mandandoli a quelli di qua.
Ma a parte queste sottigliezze, la ricetta è sempre la stessa, collaudata oramai, sensazionale nella sua banalità, subdolamente emergenziale. Difatti la parola magica è : EMERGENZA!
E sì, si son detti i nostri prodi, possiam mica dire che i Rom erano lì da anni e poi tutto d'un tratto cacciarli via senza nemmeno un foglio di via. Qualcuno potrebbe dir loro: ma cari tutti, con tutto il tempo che avete avuto a disposizione, un barlume di idea intelligente potevate metter in azione, e se proprio questa non vi veniva, coinvolgere qualcun altro sul tema forse ne valeva la pena.
No, non è cosi .E' un'EMERGENZA! A questo punto il copione prevede quanto segue :
  • Sgombero forzato del tipo di quelli che tutte le domeniche le nostre bistrattate forze dell'ordine sono costrette a fare per portare in giro a gratis per gli stadi di tutta Italia qualche centinaio di tifosi imbecilli in quanto essendo incontinenti hanno bisogno di badanti al seguito;
  • Trasporto dei Rom coinvolti nella vicenda in carovane di pulmann, pulmini e camionette che fanno da spola tra un non so dove e un forse con ritorno;
  • l'assessore del comune coinvolto, in genere quello alla security (sì quelli che una volta venivano chiamati alle politiche sociali), sbuffando prende la rubrica telefonica e sotto la voce curia, cerca qualcuno che sia disposto a prendersi la carovana di Rom che a (questo punto desinano in …picoglioni). Nel frattempo circa 1/5 dei Rom si è già dileguato;

    accampamento rom

  • a questo punto il nostro assessore alla security ha compiuto il suo duty e può così completare il suo report, rispettando i dettami delle Vision 2000 certificando la quality del suo operato. I Rom…(picoglioni) vengono quindi suddivisi, selezionati, shakerati, per poi essere sbattuti un po' di qua e un po' di là (in senso figurativo e non politico, s'intende). La statistica ci dice che nel frattempo almeno un altro quinto di essi, si sia perso lungo il percorso. I luoghi di accoglienza in genere sono quelli della Curia, i luoghi di discarica sono invece quelli del demanio, dove l'unica accoglienza è quella garantita da topi, pantegane, blatte e amenità varie.

    Forza Nuova
  • dopodiché entrano in scena i service della Lega Nord e di Forza Nuova, in tutto uguali (pulmini, gazebo, cucine da campo, barbecue, megafoni e salamelle) tranne che nei colori e nella fisionomia, da una parte verde-panza&barbogia mentre dall'altra nero-petti-infuori&bicipiti-in- mostra. La loro missione è chiara: fare casino, alzare lo scontro, fare notizia, “lanciare il sasso”, metaforicamente s'intende, affinché qualcuno lo lanci veramente, come sempre accade. Ognuno dei due service è dotato anche di un portavoce che sa anche parlare e fa finta di ascoltare, il quale è deputato a mantenere i rapporti con le autorità, la stampa ed è chiamato in gergo paravento;
  • a seguito o nel corso dell'intervento dei suddetti service avvengono sempre dei fatti poco chiari: incendi dolosi, lanci di pietre, minacce con contorno di slogan nazisti e parodie degne del Ku-Kus-Klan. In genere gli attacchi con pietre o incendiari avvengono sul retro degli edifici o campi che ospitano i Rom, sì perché è chiaro a tutti che all'ingresso principale stazionano le forze dell'ordine le quali tengono sotto controllo la situazione. Nel frattempo sempre dal retro, nei momenti di tregua, un altro quinto degli ospiti senza nemmeno ringraziare dell'ospitalità si allontana.
  • In mezzo a tale baraonda i cittadini in prossimità degli accampamenti di fortuna, ovviamente hanno anche loro qualcosa da dire, visto che non son sudditi ma cittadini. E qui veramente poco importa se son di quelli di là o di quelli di qua perché tutti insieme son certi di esser stati presi per i fondelli. “Ma come” – dicono – “ li cacciate dalla vostra città e senza nessun programma c'è li mandate qua” . La paura è così profonda che nemmeno i parroci di paese li convincono a fare del bene, anzi alcuni decidono che in chiesa non ci metteranno più piede. Amen.
  • Ma ancor più dei Rom…(picoglioni) son presi di mira i volontari che li seguono ed assistono, traditori della patria, spie, parassiti e delatori. Come il Cristo verso il golgota, percorrono la via tra sputi, insulti e contumelie. E cosi sia.
  • A far da contorno a tutto ciò stampa, radio e TV si buttano sulla notizia, seguendo l'onda del clamore, dell'emergenza nazionale. I service di cui sopra che l'han capito fanno a gara nell'apparire senza sapere in realtà che cosa dire, tanto …………..a chi importa? Quattro urla, un sasso, un bell'incendio, siamo sinceri, fan più notizia di qualsiasi impegno, idea o programma teso a risolvere un problema che in realtà forse una vera e propria emergenza nazionale non è, se solo lo si volesse affrontare per quello che è e non per quello che lo si vuol far apparire. Nel frattempo pare che anche gli ultimi 2/5 degli interessati se ne siano andati, alla ricerca di qualche nuovo spazio dove sostare per poi magari un giorno ………..RITORNARE!.

Don Chisciotte

P.S.: in attesa che il governo si attrezzi per affrontare la nuova emergenza, consiglierei di iniziare a fare un elenco preciso dei ministeri a sua disposizione in modo da non dimenticarne più ad esempio il ministro alla solidarietà sociale quando discute di lavavetri, mendicanti e accattoni (ok, anche lui è un rom…picoglione, però vorrete mica de…bordarlo!). In attesa che le varie amministrazioni la smettano di giocare a tennis con i rom, rimandandosi la palla da un territorio all'altro e inizino sì ad agire localmente, perché questo è il loro compito, ma pensando globalmente, perché oggi là va inscì. In attesa di tutto ciò, che certo richiederà tempo, molto tempo, invito tutti a recitare questa preghierina: “Bisogna intervenire con il cuore e con la mente, senza alimentare le contrapposizioni, senza soluzioni unilaterali che fanno crescere la paura della gente”.
(addì 8 settembre anno del Signore 2007, città di Milano, Arcivescovo Dionigi Tettamanzi, noto cattocomunista).
Amen


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  17 settembre 2007